Citazioni


lunedì 11 novembre 2013

Tick Tack


Per iniziare chiedo scusa agli altri autori e a tutti i lettori per la lunga attesa.
Ho avuto qualche problema di vita generale.
Spero che comunque questo racconto vi piaccia.

Arhal

 

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Mi riflettei nello specchio.

Ormai da tempo consideravo realmente l’opzione di eliminarli tutti: non distruggerli, semplicemente metterli da parte; quello in bagno, quello all’entrata, quello in camera. Tutti mi riflettevano, seppur in modo inspiegabilmente diverso.

A volte la mia pelle era più rosea, altre più giallina. A volte potevo contarmi ogni singola ciglia, altre faticavo a comprendere di che colore avessi le iridi quel giorno. In ogni caso, mi riflettevano: vedevo la mia immagine riflessa, i miei occhi scrutarmi, insaziabili, alla ricerca di qualcosa.

-          Non più. – mi dicevo – Non più, adesso non c’è più.-

Ogni pezzetto di loro era lì, sul mio volto. Sul mio corpo, sui miei vestiti. Oppure dentro le mie orecchie o, anche peggio, nelle narici: anche nei luoghi dove non potevo vedere, c’erano.

Perché dentro al cuore non si può vedere, mai.

Adesso sul petto porto un orologio che scandisce il tempo con un ticchettio rumoroso, cadenzato, rassicurante.
Quando mi sveglio o quando vado a letto e so che di niente, di niente posso essere sicura, mi aggrappo a quel sottile rimbalzare di secondi: anche gli ingranaggi possono rompersi, ma è più difficile che una molla salti piuttosto che un sogno si realizzi.

Anche l’orologio si rifletteva nello specchio e questa è una cosa che non mi sono mai spiegata: come il tempo possa riflettersi senza sdoppiare i propri minuti all’infinito.
D’istinto lo racchiudo sempre in una mano, per paura d’invecchiare specchiando il tempo che scorre.

-          Le mie unghie ora sono bianche, ma i miei occhi ancora neri.-

Anche per questo avevo deciso di nascondere tutti gli specchi.

 
Ho amato un uomo per i suoi occhi azzurri, che si specchiavano nei miei.
Sorrisi, e lo vidi.
Ne ho amato più di uno per questo motivo.
Ho amato un uomo perché conosceva molte cose, ma alla fine non è riuscito a conoscere me. E io ho fallito nello stesso modo.
Un altro uomo, invece, mi ha conosciuto molto, ma era troppo distratto dalla pena verso se stesso tanto da perdersi. E io sono stata troppo distratta dalla mia giovinezza tanto da non saperne avere abbastanza cura.
Un uomo l’ho amato proprio perché mi curava molto, ma io non sono riuscita a comprendere le sue premure.
Ho amato altri per i loro sorrisi e per il sorriso che riuscivano a donarmi. Ho amato anche occhi verdi e occhi dietro ad occhiali, che poi, però, si sono chiusi, insieme ai loro pugni.
Ho amato le mani degli uomini che mi hanno accolto e mi hanno saputo trattare con gentilezza, anche se spesso io non sono gentile. Ho amato uomini di cui non meritavo l’amore e uomini che non meritavano il mio.

 
Non ricordo più, alla fine, il molto amore che è andato perso, anche se qualcuno, in un profumo, ricorderà un giorno felice.
Sono andati persi anche tanti piccoli pezzetti di quest’anima riflessa, in ogni uomo, in ogni amico, in ogni amore.
Nessuno potrà ridarmeli, insieme al tempo che è trascorso, ed il tempo trascorso non può più riflettersi e moltiplicarsi nello specchio, insieme ai miei anni.
Il bello degli orologi è che funzionano solo se hanno tutti i pezzi al loro posto, noi invece spesso continuiamo a funzionare ancora a lungo senza tanti, tanti pezzi.

 Io volevo nascondere ogni specchio per non dover più vedere la mia incapacità.
Vorrei tornare ad amare ogni ciocca di capelli, di qualunque colore essi siano.
Ogni espressione degli occhi, delle labbra, delle guance.
Vorrei sfiorare ogni forma del corpo, senza soffermarmi a pensare, credere che sia bello, e amarlo.
Amare ogni abito e ogni movimento, ogni parola, ogni atteggiamento.

Ma l’ho perduto. Ho perduto il mio cuore e non esiste nessuno al mondo che possa ridarmelo.
Nessuno me l’ha strappato dal petto palpitante, nessuno l’ha distrutto, sono io. Sono io che l’ho divorato.

E adesso odio gli specchi perché mi dicono sempre la verità.
Ho amato con ogni forza e desiderato di amare ancora di più, ma c’è qualcuno che non ho amato mai, e questa sono io.

-          Ti prego, amami. –

-          No. – risponde, impietoso.        

L’orologio ticchetta, affannato, nel mio pugno, forse al tempo manca l’aria, forse a me manca l’aria, come ogni volta che mi fisso troppo, che mi chiedo troppo, che mi cerco troppo.

-          Non più, adesso, non più. – rannicchiarmi a terra, attorno al mio orologio, mi calma, ma lo specchio è così grande che io posso continuare a vedermi.

-          Amami solo un po’ e io sarò felice.-

Se solo avessi divorato quest’orologio invece di un cuore adesso potrei caricare il mio petto e ordinare al tempo dell’amore di scorrere nella direzione che voglio.
Deciderei io l’ora, potrei fissare gli ingranaggi funzionare, le rotelle scorrere fluide l’una sull’altra.

-          Non più. - lo abbraccio, stretto a me, alle mie labbra strane, alla mie pelle sbagliata, ai miei occhi sfatti.

Ho perso molti amori e sono guarita, ma non potrò essere salva senza il mio amore.

Le lacrime che bagnarono la cassa dell’orologio scivolarono attraverso la chiusura e trovarono gli ingranaggi palpitanti.
Mi chiesi a lungo se il sale riesce a corrodere l’ottone.

Gli specchi sono rimasti lì.
Mi sono nascosta io, dentro di essi.
E l’orologio si è fermato.
Non saprò mai se per le mie lacrime vergognose o se perché il tempo non può vivere dentro uno specchio, perché dopo essersi moltiplicato all’infinito, diventa così grande che avvolge ogni cosa e allora tutto diventa fermo.

 
Ogni volta che ti specchi, puoi vedermi: sono il tuo riflesso sbagliato, il tuo tempo finito, sono il tuo amore perduto.

 



 

 
 
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Mi scuso se a tratti sono risultata troppo criptica o ermetica, ma c’era così tanto da dire su questa cosa che non ho potuto far altro che scrivere un racconto, sì, ma con un’impronta soggettiva.
Non so bene neanch'io dove inizia la realtà, ma le atmosfere gotiche mi sono sempre piaciute.
Sono graditissimi commenti di critica e non!

4 commenti:

Bob ha detto...

"Ho perduto il mio cuore e non esiste nessuno al mondo che possa ridarmelo.
Nessuno me l’ha strappato dal petto palpitante, nessuno l’ha distrutto, sono io. Sono io che l’ho divorato.
E adesso odio gli specchi perché mi dicono sempre la verità."

Non sono convinto di aver afferrato il senso, credo sia abbastanza difficile alla prima lettura, ma questa frase mi ha colpito in pieno. Qualcuno, a proposito della scrittura, mi disse che dove c'è una verità lasci il segno. Non so se questa frase rispecchia una tua verità, ma ne rispecchia una mia. Sono stato in quella esatta situazione, e a leggerlo mi ha lasciato il segno.
Grazie.

Il Losco ha detto...

"Se solo avessi divorato quest’orologio invece di un cuore adesso potrei caricare il mio petto e ordinare al tempo dell’amore di scorrere nella direzione che voglio.
Deciderei io l’ora, potrei fissare gli ingranaggi funzionare, le rotelle scorrere fluide l’una sull’altra."

Si vede che sto racconto vive di citazioni.
Probabilmente tutto è chiuso in questa frase, anche se probabilmente una lettura + accorta potrà svelarmi un significato nascosto che vanifica l'interpretazione che ho dato al racconto, così come questa opinione. Questo passaggio sembra esemplificare il malessere di chi si affida alla ragione per non soffrire per le scelte del cuore, solo per rimanere distrutta dentro perché non riesce più a liberare se stesso.
Che dire, a tratti contorto, ma pollice su! Forse il finale non è troppo chiaro, ma ti farò sapere

vorgh ha detto...

Come hai detto stesso tu, sei stata un po' criptica, non è di facile lettura, perché molto intimo e personale. Credo che si avvicini molto di più alla poesia che alla prosa, ma proprio per questo lo considero molto d'impatto emotivo. Non posso che definirlo positivo. Quando c'è emozione uno scritto è sempre forte.
Ti voglio bene.

Arhal ha detto...

Grazie ragazzi, siete tanto buoni con me, che a volte non posso resistere alla tentazione di poesizzare la prosa XD
Vi voglio un sacco di bene e sono felice di essere qui con voi (=