Citazioni


martedì 23 aprile 2013

Noia Mortale

La morte. Ecco, io di morire non ne avevo voglia, sinceramente. Già che la vita di una persona è tutto un rincorrersi di impegni, non so se mi spiego, poi se ci si mette di mezzo anche la morte allora ciao, stai fresco. Ti svegli la mattina e devi andare in bagno, e poi guardarti la faccia allo specchio, e poi la colazione, e poi la doccia, e poi il lavoro se vai al lavoro, la scuola se vai a scuola, la ricerca di un lavoro se lavoro non ne hai o se ti va bene passi la giornata a stare sulla poltrona a macinare idee sulla vita. E poi la domenica a pranzo dalla suocera, la birra al bar, il telegiornale, andare a votare, tenersi stretti gli amici. Impegni, tutti che si rincorrono, tutti che si mordono la coda giorno dopo giorno. Fatti la barba. Lavati i denti. Stirati le camice.
Io di morire non ne avevo voglia perchè i sogni mi arrivavano in ritardo, la notte, e riesco a bermeli solamente al mattino, pucciandoli dentro il caffellatte, e oltretutto ero costretto a sorbirmeli in tutta fretta, che poi c'avevo da macinare idee sulla vita, io, sulla poltrona. Teoricamente avevo anche gli impegni in ritardo, però c'erano. Mi occupavano il tempo come una specie di custodia immota, un involucro pigro e sfaccendato buttato li, afflosciato, sulle mie giornate. 
Sveglia la mattina all'ora che capitava, molto spesso verso mezzogiorno, e già dovevo stare li a sbattermi per mettere un piede dietro l'altro e deambulare verso il bagno. Una volta arrivato superare il trauma del dover muovere ulteriori muscoli per abbassarmi i pantaloni il tanto che bastava per fare quello che dovevo fare, tirarli nuovamente su, muovere ulteriori muscoli per ruotare il corpo verso il lavandino, lavarmi le mani. Anche oggi devo guardarmi allo specchio, che palle. Devo aggiustarmi la barba. Magari rifarmi pure le sopracciglia, magari eh. Lo so che state provando esattamente quello che provavo io, non negatelo. Vi suona familiare quella sensazione di giornata tediosa, vero? Quel grigiume che si accumula come una montagnetta di fango giorno dopo giorno, dopo giorno, dopo giorno, e dovete rimuoverlo, e anche quello è un impegno.
Ecco, io di morire non ne avevo voglia. Già che la vita ce l'avevo piena di impegni, come vi sto dicendo, adesso sono morto e che palle. Uno certe cose le mette in conto però, cavolo, ti aspetti che almeno un minimo di pianificazione ci sia. E invece passi tutta la vita con le occhiaie, a dare un senso ed un ordine e, cosa più importante, un perchè, e poi pam, ciao, il cervello si spegne, il cuore non batte, il coso li (qualunque cosa sia) che ti tiene in vita decide di abbandonarti e nulla, ti mettono dentro una cassa di legno, o ti bruciano, o magari bho, qualche zolla di terriccio fresco in faccia e te ne stai così. 
Avevo letto Stephen King, da vivo, e mi ricordo molto bene una sua definizione di questa condizione umana: un eterno time-out. Bhe vedi zio Stephen, non è che è proprio un time-out, perchè comunque anche il time-out è un impegno, non so se mi spiego.
Mi capite? Capiamoci: anche gli intervalli sono impegni, son cose che devi fare. E la morte idem, la morte devi farla, esattamente come tutte le cose che devi fare da vivo: alzarti, andare in bagno, guardarti allo specchio, la colazione, l'ambaradan della giornata, andare a trovare la fidanzata, decidere o no se berti il caffè dopo pranzo. Tutti gli impegni. E la morte non è da meno, solo che la morte rimane sempre la stessa, sei tipo in un blocco di cemento e non ne puoi uscire per l'eternità.
Cosa devo fare oggi? Il morto. Chissà domani. Ah già, giusto, devo continuare a fare il morto. Devo continuare a morire da morto, roba così. Almeno quando ero vivo se mi rompevo di fare una cosa c'era sempre quell'impegno che mi permetteva di fare altro, potevo dormire tutto il giorno, per esempio. 
Adesso no. E vista la mia attuale condizione è già tanto che sto scrivendo.

Effettivamente morire è una gran rottura di coglioni.



3 commenti:

Bob ha detto...

Non so come commentare: è bello, cazzo. E sei bello pure tu.

Il Losco ha detto...

Mi piace molto, veramente.
Il flusso del pensiero del morto è molto ben articolato, molto realistico e molto sentito.
L'idea pure mi piace molto, e non va mai al di sopra delle righe.
Chiaro. Conciso. Spontaneo.
Bel lavoro!

Arhal ha detto...

Vabbè, e che ti devo dire: è splendido!