Era andato via, lasciandomi sola e
piena di desiderio.
La fretta uccide l'eccitazione.
In verità noi siamo sempre stati bravi
a godere appieno dei gesti che conducono al sommo piacere.
A volte il tempo ci ostacola, ci
incalza, imponendoci ritmi frenetici, animaleschi; la fretta, la
voglia di appartenersi a volte ci fa dimenticare tutto ciò che di
bello ed eccitante si può fare prima.
La lingua, le mani, i denti, le unghie.
Quel momento in cui si è consapevoli
di ciò che sta per accadere ma non si ha fretta che accada, calano
le inibizioni, e i pantaloni, il fruscio degli ultimi vestiti che
cadono, tanto non servono.
Il solletico del reggiseno che scivola
via, il brivido delle mutande che vengono sfilate, lentamente,
guardando uno il corpo dell'altro.
Non importa il freddo, tanto ci si
scalda in fretta.
Gli occhi che divorano più della bocca
e l'incendio divampa.
Ci si azzanna accarezzandosi.
Ci si prende abbracciandosi.
È automatico, so quello che non ho
potuto avere, e quindi so quello che voglio,
le sue mani, la sua bocca.
Ma ora resto solo io, le mie mani, il
suo pensiero.
Sorrido, immagino quanto si ecciterebbe
se sapesse quello che è nella mia testa, se mi vedesse ora.
Probabilmente non mi darebbe neanche il
tempo di finire da sola,
sarebbe già dentro di me.
Ma forse lo fermerei, vorrei vedere le
sue espressioni, il desiderio prendere forma sul suo volto,
esplodere di piacere mentre lui mi
guarda.
Oh mio dio. Oh mio dio.
Oh...mio...dio.
Eccomi.
No, non ancora. Ancora un po'. Oh si,
eccomi. Eccomi. Eccomi.
Dio....
Sento le sue dita dentro di me, mi
accarezzano, dolcemente, poi con impeto.
È meraviglioso. Lo penso ogni volta
che, disteso accanto a me che ho le gambe divaricate, mi tocca come
solo io riuscirei a fare meglio.
E sfiorandomi mi brucia.
Divampo, e mordo, e graffio, e lui
resta lì, a guardarmi gemere e contorcermi, sorridendo compiaciuto.
Perchè lui lo sa, lo sa, che per me è
il migliore, lo sa che impazzisco quando fa così.
Certo che lo sa, non faccio altro che
sussurrarglielo ogni volta, tra un gemito e l'altro.
E poi lo bacio, cerco le sue labbra, la
sua lingua, anche se più che nella mia bocca, in quei momenti, la
vorrei al posto della sua mano, morbida, calda, tra le mie gambe.
Tremo, e solo lui sa come.
Sorride, di un sorriso soddisfatto, e
io lo amo, e lo trovo dannatamente sexy, e lo desidero, sempre di
più.
Togliti quel sorriso, e gemi insieme a
me.
È l'istinto a muovere il mio corpo e a
condurre la mia mano verso la sua erezione che preme contro la mia
gamba. Non sono egoista, e preferisco condividere il mio piacere. E
poi è ancora più eccitante toccarlo mentre lui tocca me, sento come
un senso di appartenenza, di complicità.
E la mia lingua scivola sul suo collo,
e poi sul suo orecchio, e poi gli mordo la spalla, e poi lo bacio con
forza, stringo la mano sulla nuca, e vorrei che quel piacere durasse
più a lungo di quanto non faccia in realtà, e restare ferma accanto
a lui, continuare a sentirlo accarezzarmi, vedere il suo sguardo
eccitato perdersi nel mio ancora più euforico.
È divertente giocare con lui.
Arriva lento, strisciante, e stupendo.
E lui lo vede nei miei occhi, e lo
sente uscire dalle mie labbra, il culmine del piacere, l'incendio che
divampa nel mio ventre, la corda che si spezza e fa inarcare la mia
schiena...l'orgasmo.
In quegli istanti mi chiedo se esista
al mondo un piacere minimamente comparabile a quello.
Ma ovviamente la domanda si disperde in
quel gemito, in quella risata, e poi svanisce nel silenzio del
piacere, e nel buio delle mie palpebre chiuse.
Resto così per un po', immobile, per
percepire con chiarezza le reazioni del mio corpo, il modo in cui mi
rilasso e sembro perdere completamente le forze, come il mio cuore
rallenta dopo la corsa frenetica dell'eccitazione. Sospiro.
Apro gli occhi e sorrido.
Vorrei girarmi e vederlo sorridere
chiedendomi ironicamente cosa c'è, e sapere che sulle sue mani c'è
il mio odore...
Stavolta invece il mio odore è sulle
mie mani, e lui era solo nella mia testa.
Non mi piace lasciare le cose in
sospeso, non mi piace ingoiare la voglia che sale, non mi piace
aspettare la prossima occasione giusta. Conosco il mio corpo, so
quello che mi piace, e l'immaginazione diventa una dolce amica. È
divertente anche giocare con me stessa.
So che gli farebbe piacere saperlo, ma
non credo glielo dirò...
6 commenti:
E' sempre bello leggerti. quello che scrivi è emozione pura
Che dire? Il tuo racconto ha un ritmo splendido, scorre una bellezza. Considerando che, per quello che ho letto fino ad ora, scegli una costruzione sempre molto lineare, ciò che più mi colpisce resta sempre il lessico; non è niente di complesso e ricercatissimo eppure è così incisivo. Mentre si leggono le tue righe sembra quasi di sentirle recitare a voce alta, con le parole ben scandite. Penetri nel profondo
è molto profondo, estremamente introspettivo, lontano dalla fantasia, realista. Non è il tipo di lessico o che, quello che mi affascina, ma la profondità delle emozioni che descrivi, l'intensità con la quale le hai vissute rigettate sulla tastiera, quasi a vomitarle, senza mai perdere quella innata classe lessicale, mi piacerebbe leggere di più di te, capire il tuo stato d'animo, conoscere nomi, luoghi, esperienze, solo per conoscere il personaggio, psicologicamente parlando, e i personaggi che ti attraversano, come un romanzo, non come un singolo racconto...
sono davvero lusingata, e non ho molte parole stavolta (stranamente) per esprimere l'emozione che ha suscitato il tuo commento, è bello sapere che sono riuscita a trasmettere tanto. ciò mi sprona ancora di più a continuare a scrivere, a esprimermi, e spero davvero che continuerai a seguire questo blog.
Grande Chiara, da donna ti dico ovviamente che apprezzo il genere!
Da scrittrice confermo quello che hanno già detto gli altri: scrittura che vola via e semplice da leggere!
=*
Mi sono piaciute un paio di assonanze che hai creato. Ma comunque non è proprio il mio genere quindi, mi astengo dal dare altri giudizi.
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